Il big match è di nuovo del Bramante, la Halley lotta ma si inchina
Niente
da fare. Il big match con in palio il primo posto è di nuovo del Bramante Pesaro, che sbanca un palasport
di Castelraimondo gremitissimo (circa 400 i presenti) mandando al tappeto la Halley Matelica e conquistandosi
matematicamente la vetta del campionato. Nonostante le assenze di Gurini e Pipitone, i biancoblu comandano di fatto sin dall’inizio, tenendo a
bada i tentativi di rimonta di una Vigor (a sua volta senza capitan Caroli) mai doma ma che non ha mai dato
davvero la sensazione di poter fare sua la partita.
In
un quarto iniziale pirotecnico, con poca intensità e mani caldissime (il primo
fallo fischiato arriva solo dopo 9’), il Bramante prende il comando delle
operazioni poco prima della prima sirena: Ferri
è imprendibile, ma è tutto il quintetto biancoblu a martellare con continuità
nonostante le triple di Bugionovo
(4/4 nel primo tempo). Gli ospiti toccano il +14 in apertura di secondo quarto
(20-34) con Ferri e Centis a
devastare una Vigor troppo contratta e rapsodica nelle scelte offensive. Ma d’improvviso
i ragazzi di coach Cecchini si accendono: due triple di Tosti e un
incontenibile Falzon producono il parziale di 4-18 che riporta la Halley addirittura
in parità a quota 38.
I
biancorossi pagano lo sforzo ma all’intervallo lungo è solo -4 (41-45) e alla
ripresa delle ostilità il Bramante pare non riuscire a scrollarsi di dosso una
Vigor che, pur tra tanti errori, sembra essere sul pezzo. È sul finire del
terzo quarto che i pesaresi danno la nuova spallata: Ricci e Ferri producono uno 0-8 di parziale negli ultimi due minuti
che ricatapulta la capolista in doppia cifra di vantaggio (55-65). La Halley
vacilla e quando, con 8’ da giocare, Panzieri
punisce dall’arco per il 58-72 la gara sembra ormai in ghiaccio. Ma il Bramante
non ha fatto i conti con Falzon, che praticamente da solo riporta Matelica fino
al -3 (70-73 a 4’ dalla fine). Ai biancorossi manca però il killer instinct di
Ricci, che con un paio di invenzioni in 1vs1 ridà ai suoi quei 6-7 punti di
vantaggio che di fatto chiudono i conti.
Queste
le parole di coach Cecchini a fine
partita: «Siamo mancati proprio a livello
di approccio. Ci siamo allenati tutta la settimana con grande intensità, poi
alla palla a due invece ecco le gambe pesanti e tutti timorosi e rinunciatari.
Subire 27 punti nel primo quarto è la conseguenza di questo. Se andiamo a
guardare in attacco il nostro lo abbiamo fatto, 76 punti è la nostra media
abituale: ma ne subiamo 61 di solito, se ne concediamo 83 la differenza sta lì.
In una partita che volevamo vincere mettendo loro pressione addosso abbiamo
lasciato loro la capacità di poterla gestire come sanno fare benissimo. Poi è
chiaro che ci sono stati due canestri di Ricci e uno di Giampaoli che sono
stati di altissima qualità e ci hanno tagliato le gambe, ma ci sta e lo metti
in conto quando giochi contro di loro. Quelli che non metti in preventivo sono
i canestri facili, abbiamo preso canestri da piccoli di forza sotto canestro. E
questo è inaccettabile e che ha a che fare con un aspetto più emozionale e di pressione
che tecnico. Chiudiamo al secondo posto e reputo nel complesso la stagione
positiva in termini di risultati, siamo arrivati qua a giocarci il primo posto
e abbiamo vinto molte partite anche largamente, esprimendo a tratti anche un
basket divertente e aggressivo. Dall’altro lato, però, negli unici due
appuntamenti di cartello siamo stati al 20% di quello che dovremmo essere.
Siamo stati aggrediti, cestisticamente parlando, da una squadra cui invece
bastava gestire. E questo fa male».
HALLEY
MATELICA-BRAMANTE PESARO 76-83
MATELICA: Provvidenza 10,
Fianchini ne, Mentonelli 3, Bugionovo 14, Falzon 26, Vissani 7, Carsetti ne,
Ciampaglia 4, Genjac 6, Poeta ne, Tosti 6. All.: Cecchini.
BRAMANTE: Giampaoli 9,
Cevolini, Ricci 12, Palmieri, Komolov, Ferri 23, Centis 14, Rossi, Fabbri,
Druda, Panzieri 18, Cardellini 7. All.: Nicolini.
ARBITRI: Ciaralli,
Menicali.
PARZIALI: 18-27, 23-18,
14-20, 21-18.